Percorsi d’autore

Percorsi

Walter BarberisGiorno della memoria

Al termine della Seconda guerra mondiale, uno strano silenzio copriva la tragedia della Shoah. Dopo la caduta del nazismo in Germania e dei fascismi in varie parti d’Europa, dopo la vittoria degli Alleati contro i tedeschi, dopo gli episodi gloriosi dei vari movimenti di resistenza contro i regimi dispotici, pareva che l’unica via di uscita verso un futuro di pace e un nuovo progresso fosse dimenticare quanto prima gli orrori della guerra. Guardare avanti era il sentimento più diffuso. In particolare, pareva scomodo e senza vere spiegazioni quel tremendo episodio che aveva visto eliminare milioni di ebrei nei campi di sterminio, nelle camere a gas e nei forni crematori. Come se fosse stato frutto di una allucinazione, di una mostruosa follia da parte degli assassini nazisti; e di una remissività quasi colpevole da parte delle vittime, entrambi intrappolati nelle spire di una cultura del razzismo senza via di scampo.

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Percorsi

Elena VarvelloFamiglie: un album di fotografie

Ciascuno di noi fa il suo ingresso nel mondo in una famiglia, che sia numerosa o minuscola. Famiglia è chiunque ci accolga in quei primi momenti di vita – in certi casi accade piú tardi e ci si accoglie a vicenda –, persone a cui siamo legati da un vincolo indissolubile. Possiamo andarcene molto lontano: quelle persone restano sempre l’origine, il punto d’inizio. Ecco da dove veniamo. Costruiremo una nuova famiglia, una volta cresciuti, un altro piccolo mondo nel mondo, diventeremo il punto d’inizio per qualcun altro, magari, e quella storia si ripeterà. Ma che cos’è una famiglia? Intendo dire, cos’è veramente? Cosa nasconde quel nome? Molti scrittori hanno provato a raccontarla, come se fosse un mistero, una questione piú complicata di quanto sembri, un vincolo indissolubile eppure scomodo, a volte difficile, una storia che pare banale e che invece continua a porci domande.

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Percorsi

Gabriele Di FronzoIl regno degli animali

Spesso fanno la loro comparsa in copertina, ritratti e fotografati, in posa oppure no, e sono balene con giusto la pinna caudale fuori dall’acqua, cani dagli occhi luminescenti, farfalle su pistilli gialli, tigri che zompano nella neve o grandi uccelli dalle ali favolosamente spiegate.

Trovarli in un libro è per metà catturarli e per metà affievolire la nostalgia di un tempo in cui eravamo piú insieme di adesso. Hanno poteri magici, sono mostruosi ma pure attraenti. Si stagliano sulla figura umana, sinuosi e fantasmagorici, ben piú vivi di quelli di pezza. Sono addomesticati e adorati. A branchi o da soli, compagni del nostro tentato ritorno al regno animale o evidenze di una distanza irrecuperabile, scandiscono la distanza tra noi e la natura. Attraverso di loro conosciamo i nostri sensi di colpa, i pentimenti. Davanti a loro abbiamo paura, davanti a loro non nascondiamo le lacrime. Gli animali sono sempre presenze complici e stregonesche che a volte ci atterriscono, ma che intanto prendiamo per mano per arrivare da qui a là.

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Percorsi

I poeti come teppisti del linguaggioAndrea Bajani

Ho sempre pensato alla poesia come a una ginnastica riabilitativa per le parole. Sono sempre stato convinto, cioè, che grazie alla poesia il linguaggio godesse di un migliore stato di salute: che le sue articolazioni acquisissero scioltezza, i suoi polmoni capienza polmonare, che la sua muscolatura andasse a contrastare un’atrofia inesorabilmente progressiva. Ogni poesia che ho letto nella mia vita l’ho visualizzata in questo modo: parole in esercizio sopra un prato, flessioni delle frasi, salti in avanti a cavallo dei due punti, rallentamenti e accelerazioni intorno alle virgole, la pausa del punto e virgola, il premio del riposo accanto a un punto fermo, e poi di nuovo ripartire. Per questo ogni sera della mia vita, prima di dormire, ho letto almeno una poesia, e dopo averla letta mi sono addormentato.

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Percorsi

La filosofia: l’arte di imparare a stare al mondoLeonardo Caffo

Siamo onesti. Spesso la filosofia, a scuola, non capiamo cosa sia. La prima volta che ci tocca ripetere le filastrocche di Parmenide sul «non essere» è uno strazio. Non è colpa dei professori quanto, piuttosto, dei programmi ministeriali un po’ datati (compromesso necessario?) Cosí, senza neanche accorgerci del problema, la storia della filosofia viene a coincidere con la «filosofia pura». Che danno! Allora cosa fare? Uno strumento ottimo sta nel far leggere ai ragazzi alcuni testi chiave della filosofia che, volutamente, riescano a trasmettere l’idea di una filosofia come scienza del pensiero utile. Per ragionare non serve sapere il pensiero di Hegel sulla dialettica o ciò che Kant riteneva necessario per condurre una vita morale. È piú utile costruire una cassetta degli attrezzi con i quali montare e smontare la struttura dei problemi che la vita ci pone ogni giorno (talvolta piú di una volta al giorno, purtroppo).

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Percorsi

La menzogna (e il perdono)Marco Peano

Ogni volta in cui mentiamo, che lo si voglia o no, stiamo costruendo una storia. Che si tratti di una cosiddetta «bugia bianca» – ovvero una menzogna pronunciata a fin di bene, spesso per non ferire qualcuno – o di una bugia vera e propria, l’arte di affermare qualcosa di non corrispondente al vero si perde nella notte dei tempi. Falsificare la realtà, però (e tutti noi ne abbiamo esperienza), non è affatto facile: quante volte accade di non ricordare ciò che si è inventato?

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Percorsi

Musica e letteraturaNicola Lagioia

Secondo qualcuno tutta l’arte aspirerebbe alla condizione della musica. Secondo altri «parlare di musica è come ballare d’architettura». In realtà, gli scrittori che si sono occupati di musica, hanno spesso dato vita a opere belle e avvincenti. Da una parte perché la musica (si pensi solo a cos’è stato il jazz e il rock nel Novecento) è una fucina inesorabile di storie, visto il modo in cui mescola vicende individuali e collettive. Dall’altra perché per scrivere «bisogna avere orecchio», e non di rado scrivere sulle ali della musica significa mettere le ali al proprio stile.

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