Consiglio di classe

Classe

Roberto Vecchioni

Liceo scientifico e musicale G. Marconi (Pesaro)
Classe: II L
Docente: Anna Sanchini

«E per la barca che è volata in cielo | che i bimbi ancora stavano a giocare | che gli avrei regalato il mare intero | pur di vedermeli arrivare».

Così inizia Chiamami ancora amore, canzone di Roberto Vecchioni, e così è iniziato l’incontro dello scrittore e cantautore italiano con gli studenti del Liceo scientifico e musicale G. Marconi di Pesaro per un dialogo incentrato su due dei suoi libri di maggior successo: Il libraio di Selinunte e Il mercante di luce.

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Classe

Elena VarvelloLa vita felice

IISS G. Salvemini, Alessano (LE)
Classe: IV A
Docente: Valeria Bisanti

Quasi un fulmine a ciel sereno, cosí come accade nella storia di Elia, sedicenne, tipo solitario e introverso, la cui «vita felice» è sconvolta dalle vicende del padre, Ettore Furenti, licenziato dopo la chiusura dello storico cotonificio del paese. A raccontare è Elia, a trent’anni dai fatti accaduti, con la coscienza di un uomo ormai adulto, colpito da un destino fin troppo crudele.

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Classe

Chiara ValerioStoria umana della matematica

Liceo scientifico E. Fermi, Bari
Classe: III L
Docente: Agnese Gianeselli

Chiara Valerio, una donna esuberante, una personalità carismatica: impossibile annoiarsi. Flusso di concetti, parole che si rincorrono e che si incastrano le une con le altre, treno ad alta velocità che si ferma quando necessario, fa scendere i passeggeri, ne fa salire altri, persino gli stessi appena scesi, affascinati dal desiderio di continuare il viaggio. Fiume che scorre e ti trasporta con l’energia della sua corrente: se ti distrai è perché ti senti coinvolto, ci stai dentro tanto che non puoi trattenerti dal dirlo al vicino di sedia.

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Classe

Simone GiorgiL’ultima famiglia felice

Liceo Statale Moscati, Grottaglie (Taranto)
Classe: III B
Docente: Daniela Annicchiarico

Da un’attenta lettura del romanzo L’ultima famiglia felice di Simone Giorgi emerge la rappresentazione molto realistica della definitiva disgregazione dell’istituzione famigliare, sempre meno credibile nell’essere rappresentata come nido in cui covare gli affetti. La verità è che non si vive nel futuro solo attraverso i ricordi del passato; «non è che il passato alla fine, sono quattro ricordi in croce?»

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Classe

Leonardo CaffoLa vita di ogni giorno

Liceo San Benedetto, Conversano (BA)
Classe: V C s.u.
Docente: Pasqualina Bonifacio

Quest’anno, nell’ambito del «Progetto lettura» realizzato con la casa editrice Einaudi, abbiamo avuto il piacere di leggere il libro di Leonardo Caffo, La vita di ogni giorno. Non è un manuale di filosofia, ma – come ci dice lo stesso autore – è un libro di «alternativa filosofia». Un libro accessibile a tutti, che si presta all’interpretazione di giovani e adulti, un libro che non fornisce risposte predefinite, ma crea spiragli di luce su azioni e stati d’animo della vita quotidiana: lo smarrimento di un motociclista caduto, la perplessità suscitata dall’arte contemporanea, la preoccupazione per il proprio futuro, la prigionia e la libertà del parlare e del comprendere gli altri, lo stupore suscitato dall’amore.

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Classe

Primo LeviLa tregua

IISS Cezzi De Castro Moro, Maglie (LE)
Classe: III A CAT
Docente: Elena Tamborrino

«Giunsi a Torino il 19 di ottobre, dopo trentacinque giorni di viaggio: la casa era in piedi, tutti i familiari vivi, nessuno mi aspettava».

Bastano queste poche parole per riconoscere il senso del viaggio maledetto di Primo Levi, all’epoca giovane chimico torinese di famiglia ebraica, iniziato in Se questo è un uomo dove si narra della deportazione e della prigionia ad Auschwitz, e terminato con il racconto di un ritorno a casa, ne La tregua, scritto tra il 1961 e il 1962 e pubblicato da Einaudi la prima volta nel 1963, ben diciotto anni dopo le terribili esperienze vissute dall’autore.

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Classe

Elvira SeminaraAtlante degli abiti smessi

Liceo scientifico – linguistico Archimede, Acireale (CT)
Classe: II B/L, II D/L, III A
Docente: Elisabetta Granieri Galilei

Tra le pagine di Atlante degli abiti smessi è narrata una storia particolare: la storia del legame sdrucito, «come un lenzuolo che ha subito troppi lavaggi, vestito troppi letti», tra la protagonista Eleonora, la quale si trasferisce a Parigi dopo la morte dell’ex marito, e la figlia Corinne, che, nonostante venga raggiunta dalle cartoline della madre con puntualità, non le risponde.

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Classe

Ian McEwanEspiazione

Liceo Classico Marconi, Conegliano (TV)
Classe: IB
Docente: Francesco Targhetta

Una ragazzina, una storia d’amore, un grande fraintendimento, un’espiazione.

Il tutto ha inizio in Inghilterra, a villa Tallis, in una calda giornata del 1935. Sarebbe dovuta essere una semplice riunione di famiglia, eppure c’è qualcosa che a Briony non quadra: cosa lega sua sorella Cecilia a Robbie Turner, il figlio della donna di servizio? Briony, approfittando della presenza dei cugini del nord, allestisce uno spettacolo in onore dell’arrivo del fratello Leon e del noto industriale del cioccolato Paul Marshall. È una lettera, poi, la scintilla che accende quella sera d’estate, cambiando per sempre la vita dei protagonisti. Durante la cena i rapporti tra i personaggi si fanno sempre più tesi, finché la fuga dei due cugini fa saltare gli equilibri, dando a Briony il pretesto per compromettere due vite, oltre alla sua. Nel frattempo la guerra si insinua nell’esistenza dei personaggi, facendo sembrare insignificanti i problemi di casa Tallis. Cosa resta a Briony, se non un’espiazione?

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Classe

Giorgio SciannaQualcosa c’inventeremo

Liceo scientifico G. Marconi (Pesaro)
Classe: I G
Docente: Francesca Gasperini

Qualcosa c’inventeremo narra le vicende di due fratelli orfani, Mirko e Tommaso. I due ragazzi dovranno sopravvivere alle insidie della metropoli milanese incontrando ostacoli che cercheranno di superare con le proprie forze, rifiutando l’aiuto degli adulti che li circondano. Mirko, mentre svolgerà le normali attività da adolescente come giocare a basket, uscire e viaggiare con gli amici, si imbatterà nell’illegalità, e in piú dovrà occuparsi del fratellino Tommaso. Tutte le sue scelte saranno sempre messe in discussione dagli adulti, in particolare dallo zio Eugenio, che secondo Mirko rappresenta «il tutore severo».

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Classe

Antonella OssorioLa mammana

Liceo scientifico A. Genoino, Cava de’ Tirreni (Salerno)
Classe: V C
Alunno: Fedele Di Nunno
Docente: Erminia d’Auria

La storia straordinaria di Lucina è divisa in tre parti, similmente alle cantiche della Commedia di Dante, in cui la protagonista affronta un percorso di «catarsi» attraverso i pregiudizi del popolo. La mammana rappresenta la forza di volontà e di rivalsa, l’affermazione della propria libertà nella diversità. Stella è l’emblema della vittoria, simbolo dell’intelligenza che supera i limiti fisici imposti dalla vita. Bartolomeo è l’amante di Lucina, fedele alla sua bellezza e alla sua forza d’animo.

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