Consigliato dall’insegnante

Insegnante

Silvio D’ArzoCasa d’altri

Francesco Targhetta (Conegliano, Treviso)

«Senza dubbio, uno dei migliori libri che io abbia mai letto». Sorrido, leggendo il finale perentorio con cui una studentessa di quinta ginnasio suggella la sua recensione a Casa d’altri di Silvio D’Arzo – che avevo consigliato, in alternativa ad altri due libri, come lettura natalizia. Avevo avvertito la classe: «È un racconto lungo in cui si narra l’incontro tra un prete e una vecchia in un paesino di montagna. E no: non è una storia d’amore».

Se c’è un pregiudizio duro a morire, quando si è giovani lettori, è il contenutismo, secondo l’equivalenza: libro triste = libro brutto. Da insegnante, ho sempre deciso di affrontare questo atteggiamento di petto, senza mai considerare, se non in casi estremi, il criterio dell’effetto depressivo, con la speranza, dopo le discussioni in classe, che anche lo studente più legato al culto del lieto fine («ma prof, che peso, alla fine muoiono tutti!»), si renda conto come sia la bellezza a darla, la felicità. E la bellezza può stare ovunque: persino a Montelice.

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Insegnante

Jack LondonZanna Bianca

Giusi Marchetta (Torino)

Zanna bianca è stato il mio primo libro. C’erano stati dei fumetti prima, fiabe, testi illustrati, ma niente che somigliasse a un romanzo vero come quello che leggevano i grandi.

Un lupo con un quarto di cane nel sangue combatte contro la natura crudele di uomini e animali che lo circondano prima di riscoprire un briciolo di umanità e la possibilità di essere felice: mi sembrò bellissimo.

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