IIS Majorana, Torino
Classe: IV D
Docente: Claudia Leoni
Quattro ragazzi, Lorenzo, Anto, Ivan e Roberto, nell’estate tra la quarta e la quinta liceo, partono per una vacanza a Kos, in Grecia, ma dal 22 luglio si perdono le loro tracce: telefoni spenti e nessun post sui social.
A settembre non sono ancora tornati e i loro genitori, pur incontrandosi quasi ogni giorno, non sanno cosa fare, fin quando ricompare improvvisamente Lorenzo, visibilmente scosso e intenzionato a tenere la bocca chiusa e a non dire nulla sui suoi amici e su dove si trovino. Il lettore scoprirà, attraverso la voce narrante di Lorenzo, cosa è effettivamente successo e perché lui sia tornato e gli altri no.
Questo romanzo è un vero e proprio schiaffo in faccia al lettore perché racconta di angosce che sentiamo lontane, che però sono cosí spaventosamente vicine.
L’autore Giorgio Scianna è venuto al liceo Majorana per parlare del suo libro La regola dei pesci e rispondere ad alcune domande poste da noi studenti. L’incontro è stato interessante e stimolante, Scianna superdisponibile e il clima in cui si è svolto il tutto molto leggero e piacevole. L’autore non si è limitato a rispondere alle nostre domande esponendo il suo pensiero, ma spesso ha ribattuto con altre domande il cui scopo era quello di farci riflettere e di farci mettere in gioco. Non sono mancati momenti in cui Scianna ha interpellato personalmente qualcuno di noi per permettergli di interagire con lui e di esprimere il proprio pensiero davanti a tutti.
L’incontro è stato, quindi, dinamico e interattivo e si sono trattati temi di attualità più disparati: dal problema rappresentato dall’organizzazione terroristica Isis alla mancanza di dialogo tra adolescenti e genitori, dal linguaggio delle serie tv al consiglio di qualche romanzo da leggere.
La lettura del libro e l’incontro con il suo autore sono stati due parti di un’esperienza assai piacevole e stimolante, in cui al piacere della lettura si è affiancato un momento di riflessione su una realtà esistente e pericolosa.
Arianna
Chiunque abbia letto La regola dei pesci dovrebbe incontrare chi questo libro lo ha pensato e scritto con tanta passione e fatica: Giorgio Scianna. Prima dell’incontro con l’autore avevo apprezzato il libro per la sua storia originale e avvincente e il suo ritmo incalzante, ma dopo averlo ascoltato ho compreso appieno il suo vero significato. Giorgio, rispondendo alle domande di tutti i ragazzi, ha spiegato come il libro dia un quadro perfetto della nostra generazione raccontando il rapporto difficile, quasi inesistente, tra figli e genitori che porta questi ultimi a non accorgersi di un’idea che man mano si fa spazio nelle teste dei figli portandoli ben piú lontano di quanto si sarebbero mai potuti aspettare. Anche il web gioca un ruolo molto importante nella storia perché è proprio lí che Anto, Lorenzo, Roberto e Ivan vedono per la prima volta quei video, cosí forti e violenti che li spingono a lasciare tutto, a tagliare le comunicazioni con la famiglia, a ricercare emozioni, in fuga dalla banalità delle loro vite mentre si trovano travolti da qualcosa piú grande di loro.
Giorgio ha voluto dirci quindi quanto il web possa essere pericoloso, non solamente per i suoi contenuti, ma proprio per il modo in cui nel libro crea un enorme muro che rende impossibile il dialogo, dividendo genitori e figli e chiudendoli in un mondo virtuale che appare loro di gran lunga migliore di quello reale. La regola dei pesci è un libro perfetto tanto per gli adolescenti quanto per gli adulti, è un libro talmente attuale da fare quasi paura e che sicuramente non può lasciare indifferenti.
Giorgia
Incontrare l’autore di un libro che hai letto dà la possibilità al lettore di colmare alcuni dubbi e soddisfare curiosità. Inoltre se il libro è piaciuto, l’attività può prendere una piega ancor piú intrigante. Tutto ciò è accaduto durante l’incontro con Giorgio Scianna, autore del libro La regola dei pesci. Scianna non ha avuto problemi nel rispondere a delle domande riguardanti il libro, come quella sul finale che ha perseguitato tanto noi studenti, o come quella sul rapporto tra i genitori e i figli. Grazie alla sua grande capacità di saper parlare con un gruppo di ragazzi – che devono stargli molto a cuore visti i protagonisti e le ragioni della stesura del libro – e grazie alla buona preparazione sull’argomento, Scianna è riuscito a rispondere in modo esauriente alle nostre domande. E grazie anche al suo incontro e alle sue risposte, ora abbiamo del materiale in piú con cui analizzare meglio il libro, per cogliere tutti i significati/temi nascosti dietro quelle 184 pagine di parole dedicate a un gruppo di persone spesso incompreso: gli adolescenti.
Davide
«Ogni generazione ha la sua linea d’ombra», questa è la frase sulla copertina del libro di Giorgio Scianna La regola dei pesci.
Nel libro si affronta il concetto che un ragazzo adolescente debba superare appunto una linea d’ombra per diventare uomo. Tale idea è stata estrapolata da uno dei piú importanti romanzi di formazione di sempre, Linea d’ombra di Joseph Conrad. Ai giorni nostri i ragazzi cercano di uscire dalla linea d’ombra attraverso vari canali: entrare nell’esercito, diventare una persona di successo o realizzarsi nella società. Tutto per superare le proprie paure e difficoltà.
Nel libro di Scianna questa linea di demarcazione si può identificare in maniera tragica nella scelta dei protagonisti di unirsi a un gruppo estremista armato. Essi infatti scelgono la via piú violenta e crudele per superare la propria insicurezza e si uniscono all’Isis. Cosí facendo diventano portavoce di un messaggio di propaganda estremista mostruoso.
Uno dei temi principali della storia che racconta Scianna è che tutti prima o poi devono trasformarsi da ragazzi ad adulti. Crescere infatti significa passare dal buio dell’inconsapevolezza alla luce della propria personalità, seguendo quella linea d’ombra trasversale in tutte le generazioni. Passano gli anni e cambiano i luoghi: dalla piazza ai social… e chissà la prossima generazione dove manifesterà il disagio che si prova nel divenire uomini.
Vito
Quattro ragazzi, che dopo una vacanza non tornano a casa. Questo è il grande enigma che dà vita all’ultimo libro di Giorgio Scianna: La Regola dei Pesci. Il punto cardine del racconto proprio la parola fuga: Scianna prova a dipingere ciò che quattro adolescenti si lasciano dietro e ciò da cui sono attratti senza però raccontare le istanze e i perché di tale gesto: non c’è infatti quasi nessun riferimento al pensiero critico dei personaggi. L’autore si limita a fare un ritratto dei fatti che accadono senza argomentare o giudicare le ragioni che li causano.
Lo scrittore è venuto a presentare il suo libro a scuola, in Aula Magna, dove si è discusso dei temi più svariati che ruotano attorno all’adolescenza. Con noi studenti si è rivelato brillante e carismatico, ma non ho apprezzato allo stesso modo il suo libro.
La regola dei pesci è infatti un romanzo molto scorrevole, scritto in modo chiaro e semplice che purtroppo però non è riuscito a lasciarmi niente di nuovo e non mi ha trasmesso nessuna emozione perché mi sono mancati i personaggi visti dal di dentro del loro animo. Concludo dunque citando una frase del celebre aforista Emil Cioran: «Un libro che lascia il lettore uguale a com’era prima di leggerlo è un libro fallito».
Paula