Un libro di lotta, coraggio, passione e speranza. Uno dei documenti piú avvincenti e appassionati della Resistenza.
«Questo libro di memorie della Resistenza ha un carattere d’eccezione, piú che per l’importanza dei fatti che racconta, per la persona che l’ha scritto e il modo in cui la guerra partigiana viene vista e vissuta. È il libro d’una donna la cui vita era già segnata dalla lotta antifascista: Ada Prospero, la vedova di Piero Gobetti, il giovane martire del primo antifascismo italiano, animata da una passione di libertà, da un bisogno di azione, da un coraggio eccezionali… il libro d’una madre che va a fare la guerra partigiana insieme a suo figlio di diciott’anni, e con lui divide pericoli e disagi. Il libro s’anima di una piccola folla di personaggi, tra i quali ritroviamo figure note [Antonicelli, Pajetta, Venturi, Spriano, Alessandro e Carlo Galante Garrone, Momigliano, Duccio Galimberti, Foa] e molti volti meno noti che subito ci diventano amici, ma sempre ciò che dà il tono è la presenza dell’autrice…» (Italo Calvino).
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«Uno dei piú schietti, dei piú completi e avvincenti libri sulla Resistenza la cui pulizia e chiarezza lo destinavano anche a un altro scopo e ad altri lettori: e il libro ha finito per trovare i suoi destinatari naturali nei giovani che la Resistenza conoscono in modo distorto, spesso annebbiato dalla retorica delle celebrazioni ufficiali che fanno di vicende difficili, contraddittorie, ma anche esaltanti, una cosa da monumento e da banda, o dalla denigrazione interessata degli eredi “dell’altra parte” o degli abituali qualunquisti» (dall’Introduzione di Goffredo Fofi).
«Un nostalgico riandare al passato per i vecchi amici, collaboratori, compagni d’avventure. Un libro nuovo per le nuove generazioni che vogliano farsi un’idea, attraverso una testimonianza diretta e genuina, di quel che accadde in Piemonte, nel periodo ’43-’45» (Bianca Guidetti Serra).
Massimo Novelli racconta Diario partigiano su Repubblica TV: «Un testo non retorico, colmo di umanità e di passione per la libertà, di culto per l’amicizia e per gli ideali democratici».
«Ada Marchesini Gobetti è stata una donna capace di vivere esperienze diverse in maniera coraggiosa e coerente, di tradurre i propri principi di democrazia e libertà in azione»; lo Speciale di Paolo Mieli su Rai Cultura: