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Le emozioni che abitano dentro di noi ci rendono umani. Fidarsi di quello che proviamo non significa essere deboli o instabili, ma vivi, aperti all’esperienza e pronti a meravigliarsi del mondo.
Quante volte ci forziamo a reprimere un’emozione? Lo facciamo perché ci vergogniamo dello sguardo degli altri. O perché siamo abituati a diffidare delle emozioni, analfabeti del discorso emotivo. Eppure, è proprio quello che sentiamo a permetterci di conoscere il mondo. Ognuna delle emozioni che proviamo ha una storia: la storia di tutte le persone che l’hanno provata, detta, cantata, rivelata, studiata. Una storia di vita segreta e di metamorfosi, legata alla filosofia, che ne ha costruito paradigmi di osservazione e di studio; ma anche alla letteratura e alla poesia.
Questo libro è un viaggio emotivo per tappe: ricostruendo le vicende delle parole con cui diciamo i nostri stati d’animo, traccia, un pezzetto alla volta, un autoritratto – frammentario, imperfetto. Perché nel nostro essere vulnerabili ci somigliamo tutti; e riconoscerci emotivi significa prendere coscienza del fatto che abbiamo dei bisogni e che proprio questi bisogni ci rendono umani.
Leggi un estratto.
«Il bello del libro di Ilaria Gaspari è che parla di emozioni dribblando in partenza ogni approccio retorico. Le tratta come anomalie del sé. Le circoscrive, le analizza e prova a spiegarsele con l’attrezzatura culturale di cui dispone e per quella via costruisce un catalogo emozionale che si legge con la curiosità di un racconto» (Diego De Silva su «tuttolibri – La Stampa»).
«Freni inibitori abbassati, zero tabú e una narrazione in prima persona: bastano poche righe per conquistare il lettore, grazie a una disarmante sincerità che genera una forte empatia» (Francesco Musolino, «Il Messaggero»).
«Un saggio palpitante che si legge come un romanzo» (Raffaela Carretta, «Io Donna»).
«Un bignami per il buon uso dell’esistenza» (Massimo Curò, «La Nazione»).
Sul «Corriere della Sera» Francesca Angeleri ha intervistato l’autrice.
