Un libro ricco di immagini, scritto con un linguaggio intenso da un’autrice che non ha paura di affrontare temi universali.
Grottole, nei pressi di Matera: in un Sud poco esplorato, le vicende straordinarie e quotidiane dei Falcone, una famiglia cui il destino dona tutto e non risparmia niente, dalla guerra all’emigrazione, dalla ricchezza alla fame, passando per scandali pubblici e furori individuali. Una saga che attraversa piú di un secolo, in Basilicata, dall’Unità d’Italia alla caduta del muro di Berlino.
Il ritratto di un mondo terrestre, duro e magnifico. Una costellazione di personaggi colti nei momenti salienti della loro esistenza. Il loro scendere o meno a patti con la vita. Padri e figli, ma soprattutto madri e figlie, aspettative e tradimenti. Amori, ideali politici, lotte, delusioni.
La tristezza di Gioia arrivava da lontano. La sorprendeva all’improvviso nel vagone di una metropolitana, alla fermata di un autobus, mentre attraversava la strada, fra la folla […] Gioia la cancellava battendo le palpebre e guardandosi allo specchio. Si riordinava i capelli. Si spruzzava un po’ di profumo. Anche la felicità arrivava da lontano. Piú lontano ancora.
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Vincitore del Premio Campiello 2007, Mille anni che sto qui è stato tradotto in venti paesi.
«Per gli scrittori, quello d’origine è un luogo dell’anima. Mi sento chiamata a raccontare una terra di grandi contrasti, la Basilicata, mettendo in luce le contraddizioni dell’impatto di una modernità arrivata velocemente su una cultura arcaica» (Mariolina Venezia su «la Repubblica»).
Su Radio3 la lettura del monologo iniziale del romanzo.