«Essere democratici è una fatica immane. A dire il vero, se guardiamo all’Italia di oggi, sembra che non interessi piú a nessuno, tanto meno alla politica».
Lungi dall’essere un’ideologia, il fascismo di oggi è un metodo, un modo di fare. È il metodo non di chi combatte un avversario, ma di chi costruisce un nemico, di chi fa leva su una costante condizione di pericolo, di chi pensa che un capo unico e forte possa risolvere tutti i problemi.
Dando prova di un’incredibile capacità dialettica, Michela Murgia usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l’ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte piú nera che alberga in ciascuno di noi.
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«Noi scrittori dobbiamo continuare a scrivere e a fare massa critica per far ragionare le persone. Il lavoro di politico non spetta a noi. Ma attraverso l’analisi degli errori, anche gli intellettuali possono contribuire» (Michela Murgia su «la Repubblica»).
«Nonostante il titolo, piú che davanti a un manuale per diventare fascisti, ci troviamo in presenza di un vademecum per la presa di coscienza del fascista che è in tutti noi» (Marcello Fois).
«Un formidabile manuale per (non) adeguarsi ai tempi» (Sergio Luzzatto, «L’Espresso»).
«Questo libro è destinato a infestare di fruttuosi dubbi le menti di generazioni di liceali: è di un’attualità incandescente, ma promette di farsi piú cogente ancora nei decenni che vengono» (Alessandro Giammei, «il manifesto»).
«Un pamphlet provocatorio» (Stefania Vitulli, «Panorama»).
«Murgia usa il registro dell’ironia e della provocazione per far capire che il fascismo è un’ideologia, ma anche un modo di pensare e di fare nel quale ci identifichiamo quotidianamente» (Gaia Giorgetti, «F»). – Un libro che fa riflettere
Michela Murgia racconta il libro a Repubblica delle Idee:
Giovanni Floris intervista l’autrice a di Martedí:
L’autrice è stata ospite, insieme a Paolo Mieli e Paola Tommasi, a Otto e mezzo: