Noi siamo fatti della stessa sostanza delle storie che ci appassionano. Mescolando finzione e realtà, fantasia e cronaca, esse stimolano desideri materiali, spirituali, vocazioni professionali, pulsioni sessuali, criminali. Suscitano emozioni, modificano la morale, facilitano azioni che la mente ha vissuto riproducendole come un simulatore. Quando nel 1774 Goethe scrisse I dolori del giovane Werther, gli uomini iniziarono a vestirsi con giacca blu, pantaloni gialli e stivali, e le donne iniziarono a comprare il profumo «Eau de Werther». Ma soprattutto, ci fu un’ondata spaventosa di suicidi di giovani innamorati.
Oggi, ai tempi dei social e di Netflix, le ondate emulative sono sempre piú frequenti: la fiction è diventata una religione e la viralità il valore principale della società delle Reti. Il credo: influenzare gli altri e lasciarsi contagiare.
Questo libro è un’enciclopedia portatile degli effetti emulativi di narrazioni moderne, dal romanzo di Goethe a Kurt Cobain, da Gomorra al videogioco Call of Duty, da Agatha Christie a Into the wild. E se liberarsene sembra ormai impossibile, ciò che possiamo fare per vivere liberamente sotto la loro influenza è agire con un nuovo e piú consapevole senso di responsabilità.
Leggi un estratto.
«Uno dei saggi piú importanti scritti quest’anno» (Beppe Severgnini, «Sette»).
«È difficile trovare una via praticabile alla responsabilità; ma chi maneggia storie non può esimersi» (Antonio Polito, «Corriere della Sera»).
Luca Mastrantonio parla del suo libro a Fahrenheit
e a TV2000