«Quello che immagini, accade. Da qualche parte accade».
Pianura, periferia di Napoli, anni Ottanta. Chi ci abita lo chiama il Far West. Fortunato ha dieci anni e un’immaginazione sfrenata. È cresciuto in mezzo alla strada, tra sparatorie in pieno giorno e inseguimenti sul Califfone. Potrebbe raccogliere da terra la Smith & Wesson 357 Magnum di Patrizio, ’o figlio d’o bulldog, e mettersi a sparare come tutti gli altri. E magari fare anche la fine di Spaidermàn, chissà. Invece Fortunato ha un sogno piú grande di lui: andare lontano, schizzare via.
A casa – due stanze condivise con i genitori, i tre fratelli e la nonna, arrivata all’improvviso dopo che un sasso enorme è precipitato sul tetto di casa minacciando di sfondarle il soffitto – lo chiamano ’o strologo, quello che sa le cose. Da grande vorrebbe diventare un cantante neomelodico. Oppure fare l’attore, l’astronauta, o anche lo scrittore. Nella sua testa di ragazzino ogni cosa diventa magica: i dieci scudetti del Napoli vinti in solitaria palleggiando nel cortile, la lotta fra San Giorgio e il drago sul muro della chiesa. Persino la «spesa grossa» all’Euromercato tutti stipati nella Fiat 850 di papà.
Se vuoi vivere felice è la storia di un bambino salvato dalla fantasia. È l’altra faccia di Gomorra: la vita in luce, quella che spunta inaspettata e nuova come un germoglio in mezzo all’asfalto. Un romanzo unico, vivissimo, scintillante di intelligenza creativa.
Leggi un estratto.
«Questo racconto ci lascia cicatrici, com’è giusto: e la consapevolezza di aver trovato uno scrittore vero nelle pieghe e nelle piaghe di un grande attore» (Maurizio de Giovanni su «Corriere della Sera – la Lettura»).
«Il memoriale di un adulto che da un’altra stagione della vita e da un’altra città guarda a se stesso bambino, e lo fa con una profonda pietas e molta tenerezza» (Diego De Silva su «La Stampa»).
«Un bel libro: sincero, ben costruito, a tratti anche commovente» (Valeria Parrella su «Grazia»).
«È la storia bella e intensa di un bambino salvato dalla fantasia e dalla voglia testarda di sfuggire a un destino segnato, un racconto di formazione che ha gli accenti della verità e lo stile del narratore di razza» (Titta Fiore, «Il Mattino»).
«Una scrittura che racconta con efficacia e universalità il nostro tempo» (Mirella Armiero, «Corriere del Mezzogiorno»).
«Una storia forte, a tratti dura» (Silvia Nucini, «Vanity Fair»).
«Un libro d’esordio che è una vera sorpresa» (Francesco Durante, «Il Mattino»)
«Un invito ad avere coraggio, inseguire con ostinata caparbietà i propri sogni, inventando una scialuppa che viene in soccorso sfidando il vuoto di un Sud arido di promesse» («la Repubblica – Robinson»).
Fortunato Cerlino è stato ospite a Le parole della settimana e a Nemo – Nessuno escluso:
L’autore ha presentato il romanzo al Salone del Libro di Torino.
L’intervista per Fanpage.it
e per «la Repubblica» in occasione di Salerno Letteratura
Il video pubblicato sulla pagina Facebook dell’autore in occasione dell’uscita del libro:
https://www.facebook.com/769922459719335/videos/1934896253221944/