«Io mi detti molto da fare per pensare una storia – una che potesse rivaleggiare con quelle che ci avevano indotto a quel compito. Una storia che parlasse delle paure misteriose insite nella nostra natura, e che risvegliasse brividi di orrore. Che facesse temere al lettore di guardarsi attorno, che gli facesse raggelare il sangue e accelerare i battiti del cuore».
Nel 1816 Lord Byron, durante una sera tempestosa nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti – Mary e Percy Shelley, e William Polidori – di scrivere, per gioco, un racconto dell’orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein.
Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull’origine della vita: l’angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell’orrore in cui il mostro è piú umano del suo creatore.
Leggi un estratto.
Il 1° gennaio 2018 è stato il bicentenario della pubblicazione.
«Anche a distanza di anni, Frankenstein rimane uno dei piú agghiaccianti romanzi neri, o gotici, mai scritti» (Nadia Fusini).
«Il romanzo che forse piú di tutti ha ispirato generazioni di scienziati («il Fatto Quotidiano»).
«Quello di Mary Shelley è il primo, vero romanzo di fantascienza» («Focus»).
Le 8 cose da sapere su Frankenstein secondo «il Post».
Le curiosità pubblicate da «The Guardian».
Su Radio3 Oreste Del Buono, Benedetta Bini e Darko Suvin analizzano il romanzo.
A partire dal libro sono stati realizzati numerosissimi film. La prima pellicola a rendere Frankenstein popolare fu quella di James Whale, del 1931:
A questa si è ispirato Mel Brooks per il suo adattamento in chiave parodistica del 1975: