Una storia estrema in cui la maternità, l’amore e l’abbandono prendono corpo nella vita di una ragazzina di tredici anni, toccando corde cosí profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. Un libro che ha fatto il giro del mondo.
Per raccontare gli strappi della vita occorrono parole scabre, schiette. Di quelle parole Donatella Di Pietrantonio conosce il raro incanto. La sua scrittura ha un timbro unico, una grana spigolosa ma piena di luce, capace di governare con delicatezza una storia incandescente. È quello che accade con L’Arminuta fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche piú care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l’Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova vita.
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Con questo romanzo Donatella Di Pietrantonio ha vinto il Premio Campiello 2017.
«Una delle voci piú rilevanti, piú significative, piú letterarie del panorama italiano. L’Arminuta mi ha commosso» (Michela Murgia).
«C’è una scrittrice unica in Italia. Per scrivere si alza molto presto al mattino e fra le cinque e le sette procede per “lampi”, come dice lei. Attraverso questi lampi, Donatella Di Pietrantonio ha scritto romanzi di grande potenza e L’Arminuta è una perla» (Matteo Nucci).
«Bellissimo. Non potete non leggerlo» (Luciana Littizzetto).
«Un romanzo unico, incantato, avvolto in una magica perfezione» (Sergio Pent, «La Stampa»).
«Una scrittura febbrile e potente» (Roberta Scorranese, «Corriere della Sera»).
«Una storia intensa, magnetica, carica di tensione» (Michele Lauro, «Panorama»).
«Donatella Di Pietrantonio non sviscera minuzie, non cerca sassolini. Si butta nella mischia delle cose importanti, nei legami di sangue, sulle autostrade dell’esistenza» (Elena Stancanelli, «D»).
«Donatella Di Pietrantonio ha scritto romanzi e racconti di grande potenza e l’ultimo suo libro è una perla» (Matteo Nucci, «Robinson»).
«Un romanzo speciale e raffinato, che vi travolgerà» (Giuseppe Fantasia, «Il Foglio»).
La scrittrice racconta il romanzo a Fahrenheit e su Rai letteratura.
Michela Murgia ne ha parlato a Quante storie.
Dal romanzo il regista Giuseppe Bonito ha realizzato un film (2021). Il trailer: