Claudia LanteriL’isola e il tempo

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Un giallo letterario fuori da ogni canone e con una triplice forza: una struttura insolita, un ritmo serrato e una penna rara. La chiave del mistero è nell’animo di chi racconta.

Ci sono luoghi che sono mondi. Cosí è l’isola mai nominata, di fronte alla ‘Mpidusa, verso la fine degli anni Cinquanta: pochi abitanti che si conoscono da sempre, tre cime viste dal mare, la vegetazione secca, la terra nera. E la fatica degli uomini e delle donne per la sussistenza: la pesca, le magre coltivazioni di capperi e lenticchie, qualche bestia. A spezzare il ritmo dei giorni è l’arrivo di un barchino con a bordo due persone: un uomo vivo e una donna morta. Un incendio ha distrutto la loro barca a vela, racconta il superstite, e nel naufragio hanno perso la vita anche i coniugi Domoculta e i loro tre bambini. Mentre il maresciallo Bonomo apre un’indagine convinto di poterla archiviare presto, il tredicenne Nonò s’improvvisa detective. Ascolta i discorsi di tutti nascosto negli angoli piú improbabili, fiuta piste, mette insieme i tasselli. Ma ogni cosa è piú complicata di come sembra, e anche questa storia, proprio come l’isola all’alba, appare avvolta di fatemorgane. 

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«Romanzo di scrittura e d’avventura, solitudine e ingiustizie, ossessione e parola, L’isola e il tempo è un debutto sorprendente» (Maurizio Crosetti, «la Repubblica»).

Claudia Lanteri racconta il romanzo su Rai Cultura.