È possibile superare il mito tradizionale dell’amore senza negarsi il piacere di perdere la testa per qualcuno? Forse sí, a patto di capire che cosa fare se si è innamorati nell’era post-romantica.
L’amore è cambiato perché la cultura terapeutica, l’istituto giuridico del divorzio, le lotte dei movimenti LGBTQIA+ hanno allargato la morfologia delle relazioni amorose. La relazione amorosa non è una sola. Non piú. Realizzare un amore, cioè, non significa necessariamente sposarsi, avere dei figli, fare sesso o vivere sotto lo stesso tetto a lungo. Ci sono altre possibilità. E queste possibilità sono tanto piú varie e concrete quanto piú siamo in grado di usare l’immaginazione.
Leggi un estratto.
«Un processo al mito dell’amore romantico per riscoprire un nuovo galateo sentimentale che ci faccia sentire finalmente liberi di amare senza costrizioni e pregiudizi» (Serena Dandini, «Io Donna»).
«Uno sguardo vivissimo e acuto, che sa tenere insieme un presente che è già cambiato e un futuro che, in fondo, è già qui, e di fatto non è così traumatizzante» (Marco Archetti, «Il Foglio»).
Sul «Corriere della Sera» l’intervista di Alessandro Chetta all’autrice.
«Con grande intelligenza, il libro di Ambrosio rifiuta di presentarsi come un prontuario per il mal d’amore contemporaneo; si incarica piuttosto di decostruire un mito – già in parte superato, nei fatti, nell’era post-romantica: il mito dell’amore romantico, nelle sue declinazioni di amore impossibile, tossico e bestiale» (Giorgia Loschiavo su doppiozero.com).