Reggio Calabria, primi anni Ottanta. La sedicenne Lucia Carbone, studentessa del liceo classico, sequestra un compagno di scuola e lo imprigiona nello scantinato della casa della nonna morta da pochi mesi. Il ragazzo, Rosario Cristallo, è figlio d’un boss dell’Aspromonte, e Lucia lo ha rapito per due buone (o cattive) ragioni: la prima è che la sua migliore amica ne è innamorata, e vuole tenerlo lontano da lei, la seconda è che forse Rosario sa qualcosa sull’assassinio di una zia amatissima. Mentre fa visita ogni giorno al suo prigioniero, la vita di Lucia prosegue apparentemente come al solito: in famiglia, nel quartiere e a scuola, dove Lucia si innamora di Carmine, un ragazzo dei quartieri alti.
Reggio, intanto, città ferita che esce dalla prima guerra di ‘ndrangheta, è teatro degli scontri tra il Fronte della Gioventú e il Collettivo studentesco: c’è una sorta di violenza diffusa, che prende strade diverse. E la violenza è anche nei gesti quotidiani di Lucia, e nelle cose, ad esempio in quel coltello rosso che si ritrova tra le mani quando scende nel mondo di sotto, dove c’è il suo segreto. Fino a quando ogni cosa si capovolge, il sopra e il sotto si confondono come tutti gli opposti, e lei matura una decisione inaspettata.
Col buio me la vedo io è un romanzo che costruisce un universo a poco a poco, con forza, coerenza e una fantasia sbalorditiva. Ed è anche un libro sulla giustizia e sul Sud lontanissimo da tutti i clichés. Il modo che ha Anna Mallamo, concreto e immaginifico insieme, di ruotare intorno ad alcuni temi – famiglia, verità, donna, confine, casa –, riaggiornando via via le definizioni nel corso della storia, vi resterà a lungo addosso.
Leggi un estratto.
«Una lingua tutta nuova che afferma e nega, allarma e consola. La forza di una ragazzina che tenta di riparare il mondo e intanto lo scopre» (Donatella Di Pietrantonio).
«Un immaginifico romanzo di formazione» (Adelaide Barigozzi,«Elle»).
«Un romanzo in cui incanti e paure s’intrecciano in riva allo Stretto» (Patrizia Danzè, «Gazzetta del Sud»).
Sull’«Huffington Post» l’intervista di Fabio Luppino all’autrice.