Liceo Nomentano, Roma
Classi: I I, II M, II A, III L, III A, III F, IV E
Docente: Mariucci, Vitucci, Monaco, Piazzo, Visci, Indovina
La regola dei pesci di Giorgio Scianna: un libro scritto per cercare di capire gli adolescenti, che al giorno d’oggi sembrano raccontati poco e male
La regola dei pesci prende le mosse da un fenomeno attuale, quello della fascinazione subita da una certa parte di giovani occidentali nei confronti di una causa violenta e sanguinaria, quella dell’ISIS; questo fenomeno non può non interpellarci profondamente, facendoci interrogare, come ha fatto Scianna, sulle cause da cui scaturisce tale interesse. Non credo che lo scrittore avesse intenzione di approfondire il fenomeno dei foreign fighters in sé: nel romanzo l’attenzione non si concentra infatti sulla realtà che questi ragazzi vogliono raggiungere, quanto piuttosto su ciò da cui fuggono.
Fuggono dal nostro paese, che si è trasformato in un luogo in cui è difficile per un giovane pensare il proprio futuro.
Non a caso la vicenda di Simone, il ragazzo per il quale i genitori hanno pensato a un futuro in un’università londinese, anticipa in qualche modo il cuore del romanzo, con una sorta di variazione sul tema principale: anche Simone, sia pure per una scelta condizionata dai genitori, pensa al suo futuro lontano dall’Italia.
Quanto agli altri ragazzi, quello che ci sembra di conoscere meglio dopo aver letto il libro è Lorenzo, la voce narrante piú significativa; questi, affetto da una zoppia, è costretto a tornare in Italia, rinunciando al sogno che lo accomuna ai suoi amici. Significative le similitudini usate per mettere a fuoco il suo personaggio: lo troviamo paragonato al bambino zoppo del pifferaio di Hamelin, quello che rimane fuori dalla caverna, salvandosi; poi quando deve tornare indietro, facendo a ritroso e in solitudine il viaggio intrapreso con i suoi amici si sente come Teseo nel labirinto che riavvolge il filo sui suoi passi. Una volta tornato in Italia, quando cerca di guardare ancora i video dell’Isis che tanto avevano colpito il gruppo – quei video in cui sembrava che ciascuno avesse il suo posto nel mondo – non li trova piú belli come prima, perché gli fanno venire in mente i villaggi turistici, con la loro falsa euforia.
La regola dei pesci avvince il lettore, giovane o meno giovane che sia; come è stato osservato anche nel corso dell’incontro di Giorgio Scianna con i ragazzi del liceo Nomentano (possibile grazie alla collaborazione con il Punto Einaudi di via Bisagno di Roma), i ragazzi e gli adulti che si confrontano con questo testo sembrano leggere due libri completamente diversi: se i primi hanno solitamente una forte capacità di immedesimazione negli adolescenti del romanzo, i lettori adulti stentano nel comprendere le motivazioni dei ragazzi. E forse anche per questo è opportuno che sia letto tanto dai giovani quanto dai meno giovani.
Le parole dei ragazzi
Il 1° dicembre 2017 abbiamo incontrato lo scrittore Giorgio Scianna. Sono rimasta colpita dalla facilità e dalla scioltezza con cui ha risposto alle nostre domande, spiegandosi con chiarezza e raccontandoci le proprie riflessioni, ora semplici ora profonde e complesse. Mi ha stupita molto quando, parlando della stesura del libro e del tempo trascorso a scriverlo, ci ha raccontato di aver passato quasi un anno a immedesimarsi nel personaggio di Lorenzo, per pensare esattamente come lui.
Martina Stella
Di questo incontro ho apprezzato molto il comportamento semplice, l’atteggiamento autentico e «alla mano» che l’autore ha avuto con noi.
Ludovica
Scianna si è mostrato molto disponibile a rispondere alle nostre domande e ad accogliere con serenità anche le critiche, cosa rara nella mia esperienza; questo ha permesso una sorta di ragionamento collettivo dei presenti che hanno proposto le loro personali interpretazioni del libro, guidati dall’autore.
Daniele
È stato interessante scoprire quali dubbi avessero gli altri ragazzi della mia scuola, cercare insieme allo scrittore delle risposte ai nostri interrogativi e, partendo da queste possibili risposte, discutere di argomenti piú ampi, quali l’adolescenza o il rapporto tra genitori e figli. Mi ha colpito che Scianna conoscesse bene gli adolescenti, i loro gusti e i loro passatempi preferiti: durante l’incontro ha fatto riferimento a gruppi musicali e serie tv famosi tra noi giovani (e lo faceva sentendosi completamente a suo agio). Nonostante ciò, egli ha ribadito piú volte di aver scritto questo libro per cercare di capire gli adolescenti, perché sostiene che al giorno d’oggi essi siano raccontati poco e male; dunque, mentre chiariva tutti i nostri dubbi, allo stesso tempo ricavava da ogni nostra domanda e considerazione alcune delle risposte che cercava da tempo.
Elena
L’incontro è stato molto interessante: noi alunni abbiamo rivolto moltissime domande all’autore, che ci ha risposto in maniera molto esaustiva spiegandoci alcuni particolari della storia e interessanti elementi inerenti allo stile della narrazione. Mi sento arricchita da questo incontro perché credo che ci abbia dato la possibilità di guardare al futuro con occhi diversi.
Flavia
Penso che l’incontro con l’autore Giorgio Scianna sia stato molto utile, poiché grazie ad esso sono riuscito a cogliere aspetti particolari del romanzo, come il significato della copertina, a cui non sarei arrivato autonomamente; in realtà per la comprensione di questi aspetti è stato importante anche ascoltare, nel corso dell’incontro, il punto di vista dei miei coetanei, stimolati dalle domande che lo stesso Scianna ci ha rivolto.
Giuseppe