Liceo Classico Marconi, Conegliano (TV)
Classe: IB
Docente: Francesco Targhetta
Una ragazzina, una storia d’amore, un grande fraintendimento, un’espiazione.
Il tutto ha inizio in Inghilterra, a villa Tallis, in una calda giornata del 1935. Sarebbe dovuta essere una semplice riunione di famiglia, eppure c’è qualcosa che a Briony non quadra: cosa lega sua sorella Cecilia a Robbie Turner, il figlio della donna di servizio? Briony, approfittando della presenza dei cugini del nord, allestisce uno spettacolo in onore dell’arrivo del fratello Leon e del noto industriale del cioccolato Paul Marshall. È una lettera, poi, la scintilla che accende quella sera d’estate, cambiando per sempre la vita dei protagonisti. Durante la cena i rapporti tra i personaggi si fanno sempre più tesi, finché la fuga dei due cugini fa saltare gli equilibri, dando a Briony il pretesto per compromettere due vite, oltre alla sua. Nel frattempo la guerra si insinua nell’esistenza dei personaggi, facendo sembrare insignificanti i problemi di casa Tallis. Cosa resta a Briony, se non un’espiazione?
«Briony era una di quelle bambine possedute dal desiderio che al mondo fosse tutto assolutamente perfetto». A 13 anni, ordinata e precisa, è già una scrittrice che passa la sua vita ad aspettare un evento che poi non riuscirà nemmeno a capire. Al contrario la sorella Cecilia è una ventenne disordinata e insofferente, legata misteriosamente a Robbie, aspirante dottore e architetto di giardini. Attorno al rapporto tra le due sorelle si accampa una serie di altri personaggi legati da rapporti fatti per lo più di segreti e reticenze.
Così in un intricato labirinto di passioni, litigi, giochi di sguardi e fraintendimenti, la scrittura è l’unico mezzo con cui espiare l’errore fatale, dopo una serie di ostacoli che complicano le relazioni tra i personaggi. La guerra spazza via ogni speranza, ogni tentativo di felicità e non c’è più alcun modo per ritornare al quotidiano scenario della vita. Sarà dunque la realtà o l’immaginazione a prevalere sull’odio e far ritornare la fiducia?
Questione di punti di vista. McEwan disegna i temi attraverso l’utilizzo di stili e prospettive differenti. Il romanzo, che insiste sui campi semantici dell’amore e della scrittura, presenta la tecnica narrativa della mise en abîme, ovvero il racconto nel racconto, che, insieme alla suspense data dalle descrizioni ricche di dettagli, conferisce un ritmo dinamico e coinvolgente.
L’originalità strutturale della prima parte lascia spazio, poi, a campate narrative più tradizionali, anche se McEwan mantiene sempre, nella sua scrittura, una connotazione emotiva che rende partecipi tutti i cinque sensi. Con le riflessioni e i confronti tra i personaggi non solo ci appassiona, ma ci insegna anche a costruire un romanzo attraverso la sua stessa scrittura.
Consigliamo Espiazione perché secondo noi è anzitutto originale, dal momento che contiene temi trattati con un’accuratezza tale da renderli unici e coinvolgenti. I personaggi appaiono realistici, in quanto l’autore riesce a far trasparire la loro umanità in modo incisivo ed efficace, coinvolgendoci nei loro pensieri e nelle loro scelte, sia negative sia positive. Nel corso del racconto notiamo una maturazione nei protagonisti, conseguenza sia degli anni trascorsi che della maggiore consapevolezza della loro ingenuità, consolidata soprattutto dalla guerra. Tuttavia un tema fondamentale è rappresentato dall’amore, che non è effimero, ma al contrario è il motivo che spinge i personaggi a sopportare le difficoltà della vita, come mostra, con un’insistenza persino maggiore rispetto al romanzo, la riduzione cinematografica che ne ha tratto Joe Wright.
È un libro denso di colpi di scena che contribuiscono a mantenere viva l’attenzione del lettore; un libro che insegna a prendere decisioni con lungimiranza, a non essere egoisti e a sviluppare una mentalità aperta.