Ilaria Vajngerl (Valdagno)
Non avevo mai letto Fabio Geda per uno stupido pregiudizio: piace a mia madre. Mia madre di libri se ne intende meno di me, quindi mi dicevo che se i suoi romanzi erano adatti a lei, sicuramente mi avrebbero deluso, peccando di presunzione sia come lettrice che come figlia.
Ho comprato Anime scalze per caso e l’ho letto tutto d’un fiato, con entusiasmo.
Si racconta di Ercole, un quindicenne con una famiglia sgangherata, che cerca a modo suo di ritrovarne e ricucire i pezzi che con gli anni si sono persi per strada. Suo padre vivacchia svuotando cantine, sua madre se n’è andata presto, dove Ercole non lo sa, cercherà di scoprirlo. Può contare solo su se stesso e pochi altri. Asia, sua sorella, ha vent’anni e grandi responsabilità, si è presa cura di lui piú di tutti e per questo ha bisogno di allontanarsi, cominciando la sua vita di adulta come una sopravvissuta che ha una grande saggezza perché ha affrontato grandi mostri. Viola invece è l’amore. Talmente enorme e bello che a Ercole non pare mica di meritarselo, gli fa paura. E invece Viola c’è e rimane nonostante tutto perché Ercole è uno spirito buono, ne vale la pena.
Anime scalze ha il ritmo di un’avventura contemporanea. Fabio Geda racconta appassionando, sia per quello che dice sia per come lo dice. Parla della complessità di essere ragazzi e dello stare in famiglia con un linguaggio curato e leggero, che porta il lettore nel mondo di Ercole senza fatica, facendogliene desiderare ancora e ancora.
Torino maestosa fa da sfondo agli incontri del ragazzo: è una città rifugio che accoglie e raccoglie, che consola Ercole quando ne ha piú bisogno, come una casa enorme.
Fabio Geda non solo piace a me e mia madre, ma potrebbe piacere anche a un ragazzo dell’età del protagonista perché in lui potrebbe riconoscersi: Ercole è un personaggio simpatico, lieve, che sa farsi seguire. Anime scalze lo consiglio a chi ha bisogno di freschezza, a chi si sta costruendo e a chi l’ha già fatto. Questo libro ha la forza dell’adolescenza risolta bene, quella che quando finisce ti fa tirare un sospiro di sollievo e si fa ricordare solo come una grande avventura.
Ilaria Vajngerl scrive racconti e insegna Lettere alla scuola media di Valdagno (VI). Il suo blog è ilpescevolante.com