«Terra e lacrime. Cosí nacque la stirpe umana».
Achille, Agamennone, Diomede, Patroclo, Odisseo, Ettore… Nell’Iliade e nell’Odissea, gli eroi leggendari che hanno combattuto le battaglie piú dure e vinto i nemici piú agguerriti non temono di mostrarsi in lacrime. Per disperazione, dolore, rabbia, amore, nostalgia, piangono a viso aperto. Senza risparmiarsi. Senza mai provare vergogna. Singhiozzano, gridano, tremano, piangono fino a soffrire la fame, piangono per saziarsi del pianto.
Con un testo che è insieme viaggio, studio e romanzo, Matteo Nucci s’inoltra con il lettore in uno straordinario percorso di approfondimento che attraversa i poemi omerici e ne ritrae con maestria i personaggi. Ma non solo: nelle lacrime dei grandi eroi greci troviamo il riflesso di un mondo che non c’è piú, dove il pianto sembra essere diventato soltanto un segno di debolezza da nascondere. E cosí dal mondo ellenico di ieri si arriva a riflettere sulla Grecia e la Turchia di oggi, sull’evoluzione della nostra cultura nel tempo e sulle sue contraddizioni.
Un libro luminoso e potente che ci spinge a fare i conti con noi stessi. Perché solo chi è capace di piangere può sondare i limiti della propria umanità.
Leggi un estratto.
«Grazie, caro Nucci, per questa appassionante lettura» (Eugenio Scalfari, «la Repubblica»).
«Non è solo un viaggio nella memoria ma anche una lettura suggestiva del presente» (Michele Lauro, «Panorama»).
«Uno splendido saggio-romanzo che mi ha molto commosso perché tratta dell’idea di trarre la propria forza dalle proprie fragilità» (Fabrizio Gifuni).
Matteo Nucci parla del libro a Rai Cultura:
Saverio Simonelli intervista l’autore per TV2000: