«Era steso sul dorso, duro come una corazza… “Cosa mi è successo?” pensò. Non era un sogno…»
Gregor Samsa, commesso viaggiatore preciso e metodico, si sveglia dopo una lunga notte di sogni inquieti e si accorge di aver assunto le sembianze di un enorme scarafaggio. Quello che segue è traumatico, il racconto che Gregor ne fa, ripugnante. Visto l’inusuale ritardo, i genitori e la sorella Grete iniziano a bussare preoccupati alla porta della sua stanza, mentre lui cerca faticosamente di scendere dal letto, di muoversi e di rassicurarli che va tutto bene. Riesce ad arrivare alla porta proprio quando anche il suo datore di lavoro entra indispettito nell’appartamento e, afferrata la maniglia con la bocca, la apre. Il terrore li invade: il capo fugge a gambe levate, la madre sviene, il padre inizia a colpirlo con un bastone.
Gregor si ritrova quindi a vivere confinato nella sua stanza, costretto a mangiare nel pattume e a girare per le pareti, abbandonato e allontanato da tutti. La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti famigliari e sociali, l’oppressione della situazione sono gli ingredienti con i quali Kafka elabora la trama dell’uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio e alla solitudine: «Dietro l’icona dell’insetto si nasconde l’abnegazione del figlio disposto a sacrificarsi, ma soprattutto la sua implacabile denuncia: essere costretto a denigrarsi, rimpicciolirsi, scomparire di fronte al potere illimitato». Uno dei lavori più belli e apprezzati dello scrittore boemo, riproposto nella nuova traduzione di Enrico Ganni.
Leggi un estratto.
«Kafka comprende il mondo (il suo, e anche meglio il nostro d’oggi) con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa» (Primo Levi).
«Nel racconto ricorrono i temi del difficile rapporto tra padre e figlio, la spersonalizzazione del singolo nella società di massa percepita nei primi del Novecento e il tema del “diverso”, che viene spesso emarginato ed escluso» («il Post»).
«La singolarità e grandezza di questo racconto consistono in una irripetibile miscela stilistica di realismo e assurdo» («Il Sole 24 Ore»).
La lettura radiofonica integrale di Nando Gazzolo (1995) per Radio3.
Su Rai Cultura Giorgio Manganelli e Franco Fortini esaminano il «fenomeno Kafka»:
Nel 1993 il regista Carlos Atanes ha realizzato un cortometraggio del racconto:
Per festeggiare i 130 anni della nascita dello scrittore, Google si è ispirato a La metamorfosi per il doodle: