Elsa MoranteLa storia

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Roma, 1941. Ida Ramundo è una giovane maestra di origine ebraica rimasta vedova, che vive nel quartiere popolare di San Lorenzo con il figlio Nino, ragazzo esuberante e spavaldo, dapprima fervente fascista, poi partigiano. Ad incrociare la sua strada, un giorno, è un giovanissimo militare del Reich, di nome Gunther, che sta vagando in cerca di una donna che lo consoli della triste condizione di soldato. E preso da una furia incotrollabile, ne abusa. Da questo atto di violenza nasce il piccolo Useppe, che si trova a crescere gracile e malato tra gli stenti e la fame di una Roma occupata.

Ma questa non è solo la storia di Ida e del suo coraggio, ma anche quella di tante altre persone normali, di «Eppetondo», di Costanza Calò che chiede di salire con la sua famiglia sul treno per Auschwitz, dei partigiani Piotr e Quattropunte, della famiglia Marrocco e della prostituta Santina. È la Storia con la S maiuscola, lo «scandalo che dura da diecimila anni», quella che ha permesso il fascismo, le camere a gas, le bombe e i rastrellamenti.

Questo della Morante è un romanzo di denuncia, osannato e aspramente criticato, in cui nessuno sopravvive alla brutalità della Storia. Un caso letterario che ha avuto anche il grande consenso del pubblico.

«La Storia, si capisce, è tutta un’oscenità fino dal principio».

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«Io ci vedo anche un presagio sul nostro presente. Oggi noi non possiamo dirigere gli eventi. Galleggiamo come sugheri impazziti su quel che accade. Le onde ci superano, vanno oltre. Ecco: La Storia ha detto questo» (Cesare Garboli).

«Quarant’anni fa La Storia fu un caso politico e letterario, oggi è un libro nuovo che testimonia la fede nel potere della parola. Perché tutti i personaggi muoiono ma la vita vince» (Silvia Avallone, «Corriere della Sera»).

«Elsa Morante guarda ai suoi personaggi come a creature scosse dai venti, piccole, disarmate. Per farlo sceglie una voce narrante che sa più dei personaggi, che li giudica con brusca dolcezza o tenerezza infinita, una voce dall’alto, lontana e confidente» (Carola Susani, «minima&moralia»).

Il regista Luigi Comencini ne ha tratto un film (1986):

STORIA-COMENCINI

Nel 2014 Agnese Grieco ha messo in scena un adattamento teatrale del romanzo presso il Teatro Elfo Puccini di Milano.

La Storia è un libro consigliato dall’insegnante.