Ervin e Luca sono due ragazzini di dodici anni che, oltre all’età, in comune hanno solo il mare che li separa, l’Adriatico. Ervin è albanese e vive a Durazzo, e la mattina del 7 agosto 1991 è al mare con i suoi amici. Quella stessa mattina anche Luca è al mare, ma in Puglia, in vacanza con i genitori. Ervin, però, quel mare decide di attraversarlo a bordo della Vlora, una grande nave che sa ancora di zucchero e che quasi per miracolo approda alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo, tutti spinti dal sogno di una libertà senza paura.
E mentre Ervin sfila stremato con centinaia di profughi sotto gli occhi dei soldati italiani, Luca raggiunge il porto di Bari insieme al padre e ad altri volontari. Bastano pochi sguardi per far scattare la stessa scintilla di complicità. Con una scrittura delicata e intensa Mario Desiati ci regala un romanzo di formazione ma soprattutto di passione, la storia di un’amicizia senza confini.
– Hai visto, Luca? Uomini alla ricerca della libertà.
– Come la storia di Monteruga, zio? Anche voi siete andati via in una notte…
– Sí, ma in Albania le cose sono ancora piú complicate, lí c’era la dittatura.
– Luca, la dittatura è una cosa molto brutta, – interviene il padre, prima che la voce del cronista torni a dominare la tavola. In un momento di pausa continua: – In un posto dove c’è la dittatura io non potrei dirti ciò che ho appena detto e tu…
– E io?
– E tu non potresti farmi questa domanda.
– È cosí pericoloso?
– È per questo che la gente scappa.
– Perché non può fare domande?
– Sí. La dittatura è un posto dove non si possono fare domande.
Mario Desiati racconta il libro in occasione dei 33 anni dallo sbarco della Vlora:
Su Rai Cultura lo Speciale dedicato all’evento.