Mauro BonazziAtene, la città inquieta

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La giustizia dipende soltanto dalle nostre decisioni o deve rispondere a istanze piú alte, a un ordine delle cose che non dipende da noi e a cui anzi dobbiamo conformare le nostre azioni?

Per rispondere a queste domande, che non sono soltanto politiche, ma implicano una riflessione piú ampia sul senso dell’esistenza umana, Mauro Bonazzi si volge verso i Greci perché ciò che li ha resi grandi è la consapevolezza che la realtà è qualcosa di ambiguo, da cui è impossibile ricavare indicazioni di valore o regole di comportamento. E questo a sua volta conduce a interrogarsi su cosa sia quell’essere sfuggente che è l’uomo: un animale inquieto, che non avendo un posto fisso nel mondo è sempre proteso alla conquista della natura, ma è allo stesso tempo esposto al rischio di commettere errori fatali.

Seguendo le tracce di Omero, Esiodo, Tucidide, Sofocle, Platone, Bonazzi ci conduce alla scoperta del mondo culturale dell’Atene del v secolo: il luogo in cui molte delle intuizioni omeriche trovano uno sviluppo adeguato e il luogo d’incubazione della filosofia di Platone, che è nata proprio per offrire un’alternativa a quelle idee. Una città in cui si è discusso con un’intensità rara sui grandi problemi che riguardano ogni essere umano. Una città inquieta, insomma, e proprio per questo cosí appassionante e cosí importante per capire chi siamo, oggi non meno di ieri.

Leggi un estratto.

«È veramente un bel libro, per tante ragioni» (Eva Cantarella, «Corriere della Sera»).

«Mauro Bonazzi riannoda il filo fra passato e presente, restituendoci domande che sono (ancora) le nostre» (Daniela Monti, «Corriere della Sera»).

«Un libro dalla densità di analisi, ricchezza argomentativa e ampiezza di riferimenti bibliografici» (Dino Piovan, «il manifesto»).