cultura

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Giuseppe AntonelliIl Dante di tutti

La fortuna popolare – cominciata già nel Trecento – ha finito col rendere Dante un’icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. Il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di piú quanto sia grande la vitalità di Dante a sette secoli dalla sua morte. Ma mai come in queste celebrazioni è stato chiaro che Dante sopravvivrà ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop.

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Eva CantarellaSparta e Atene

Una rilettura appassionante della rivalità tra due potenze del mondo antico che, nel corso dei secoli, sono diventate punti di riferimento per filosofi, politici, sociologi e rivoluzionari.

Da un lato un ordinamento democratico, innovativo, aperto agli scambi e al commercio; dall’altro un mondo chiuso, conservatore, ispirato a valori di tipo militare in nome dei quali i cittadini accettavano con orgoglio le restrizioni delle libertà individuali. È cosí che sono sempre state descritte Sparta e Atene, ma come distinguere la realtà dalla rappresentazione?

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Roberto VecchioniLezioni di volo e di atterraggio

Quindici racconti indimenticabili, quindici lezioni innamorate destinate a colpire il cuore e il cervello.

Raccontare storie, e lasciar parlare anche il silenzio. Pungolarsi, emozionarsi, cercare verità alternative. Perché una lezione sia davvero magica ci vuole qualcuno che sappia trasmettere il suo sapere e qualcuno che sappia ascoltarlo. Occorre volare, e poi atterrare, tutti insieme.

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Maurizio BettiniA che servono i Greci e i Romani?

A che servono i Greci e i Romani? Una domanda che viene rivolta sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche, soprattutto classiche. Ma questa volta il tono è volutamente provocatorio: nell’uso del verbo «servire» si nasconde la denuncia verso una politica scolastica e un modo di pensare sempre più diffuso che svilisce il concetto di cultura, ridimensionandolo a qualcosa che deve creare un’utilità immediata, principalmente di tipo economico. E quale può essere il punto da cui partire per sovvertire questa tendenza? Far comprendere ai ragazzi la bellezza e l’utilità esistenziale della cultura classica e la sua capacità di dar loro quel senso critico che li accompagnerà per tutta la vita.

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