Classe

Giorgio SciannaCose piú grandi di noi

Liceo Fermi, Minervino Murge (BT)
Docente: Maria Franca Tricarico
Classe: IV B scienze umane

Finale alternativo del romanzo di Giorgio Scianna, Cose piú grandi di noi

Marghe uscí dalla metropolitana per prendere aria; aveva bisogno di pensare, non sapeva che fare né dove andare. Sentí le prime gocce caderle sul volto ma rimase lí immobile, poi la pioggia aumentò e si accorse di essere bagnata fradicia. Il parco era vuoto, non c’era anima viva, di certo non poteva rimanere sotto l’impalcatura del faro che non la riparava dalle folate di pioggia che arrivavano a raffiche contro di lei. In lontananza vide una cabina telefonica, corse veloce sotto il diluvio e si chiuse dentro.

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978880625048HIG

Mario Rigoni SternIl sergente nella neve

Nell’inverno del 1944 ero prigioniero dei tedeschi in un paese verso il mar Baltico. Nevicava fitto, nevicava sempre. Io guardavo attraverso le piccole finestre della baracca ricordando la mia felice libertà nel paese lontano. E nel silenzio, tra il nevischio, mi ritrovai a ricordare compagni che la guerra aveva portato via. Improvvisamente mi tornarono veri, come stessi rivivendoli, i fatti che mi erano capitati l’anno prima […]. Presi allora un mozzicone di matita che conservavo nello zaino per quella mania che avevo di scrivere il mio diario, e su pezzi di carta racimolati in fretta incominciai a scrivere.

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Lussu

Emilio LussuMarcia su Roma e dintorni

In ventidue capitoli, brevi ma ricchi di informazioni, Emilio Lussu con un tono dolente e sarcastico insieme racconta ciò che ha visto e subíto dal 1919 al 1929, anno della sua avventurosa fuga da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti: il sorgere e il dilagare del fascismo, soprattutto in Sardegna, manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari. A cominciare dai questori, giornalisti, deputati, professori, sindacalisti voltagabbana, descritti da Lussu nel loro tragico spessore.

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978880624797HIG

Viola ArdoneOliva Denaro

Dopo lo straordinario successo de Il treno dei bambini, Viola Ardone torna con un’intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è una condanna.

È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio.

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Classe

Chiara ValerioLa matematica è politica

Liceo scientifico Grigoletti, Pordenone
Docente: Alessandra Pavan
Classe: IV ESCA

«Democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano: come tutti i processi creativi non sopportano di cambiare mai», questa è la citazione principale che ci presenta il libro La matematica è politica di Chiara Valerio. Democrazia e matematica, che ci appaiono molto diverse fra loro, presentano delle somiglianze. La scrittrice ce le spiega nel suo saggio.

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978880624791HIG

Vera GhenoLe ragioni del dubbio

Dopo il grande successo di Potere alle parole Vera Gheno torna a indagare i meccanismi della nostra meravigliosa lingua, e lo fa come soltanto lei sa fare, con la leggerezza calviniana di chi ammira il linguaggio senza peso perché ne conosce il peso.

Guardiamoci intorno: quante sono le persone che intervengono nelle discussioni senza alcuna competenza specifica pensando di averla? Quanti criticano gli esperti con un «Io non credo che sia cosí» dall’alto di incrollabili certezze? Ci siamo abituati un po’ troppo, non solo in rete ma anche nella vita di ogni giorno, a parlare e a scrivere senza fermarci prima un attimo a pensare, e cosí rischiamo di far sempre piú danni.

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FilelfoL’assemblea degli animali

Istituto D’Alessandro-Risorgimento, Teramo
Docente: Francesca Mincione
Classe: II C

Intervista immaginaria a Filelfo, autore de L’assemblea degli animali.

Sappiamo che Filelfo è solo lo pseudonimo di un misterioso autore che ha composto una «favola selvaggia», in grado di raccontare di quanto l’uomo sia irresponsabile e lontano da un rapporto vivo e rispettoso nei confronti del pianeta, e di come nel tempo abbia smarrito una vera a propria coscienza ecologica. Per quale ragione, tu, hai deciso di rimanere nell’anonimato, pur avendo annunciato un messaggio cosí urgente e importante?

Ho preferito nascondermi fra tutti gli uomini, piuttosto che rivelare la mia identità, poiché, in fondo, sono uno di loro, e ho pensato che fosse adeguato rappresentare il punto di vista di una collettività piú estesa, per sollecitare chiunque a una riflessione profonda sul modo migliore di abitare il Pianeta.

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978880624895HIG

Fabio GedaL’esatta sequenza dei gesti

Marta ha 12 anni, ma sembra piú grande, perché arriva in comunità alloggio dopo aver affrontato problemi che l’hanno costretta a crescere in fretta: un padre andato via di casa, una madre fragile che riempie i suoi vuoti con l’alcol, tre fratelli da accudire. Corrado ha 16 anni, pensa di essere un duro, ma, in quella stessa comunità, aspetta soltanto che la madre esca finalmente dal carcere, per recuperare l’amore che gli manca.

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978880623959GRA

Natalia GinzburgLa strada che va in città

Uscito nel 1942 sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, La strada che va in città è la storia di una ragazza che sceglie di fare un matrimonio d’interesse, di prendere la strada che va in città. Per poi accorgersi che il vero amore è altrove. Passioni senza via di uscita, vite alla deriva, anime alla ricerca di un approdo sicuro dove lenire le proprie delusioni: con uno sguardo impietoso ma distaccato, Natalia Ginzburg, in questo suo primo romanzo, descrive la solitudine di un’esistenza che nel gioco della memoria rievoca ciò che le è passato accanto come un mistero incomprensibile e inafferrabile.

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