Insegnante

Viola ArdoneOliva Denaro

Maura Giannattasio, Torino

«La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia».

È con questo incipit che Viola Ardone ci immerge direttamente nella vita della protagonista. Oliva è una ragazza quindicenne, studiosa, che vive in un piccolo paese siciliano, dove essere donna è di per sé una sfortuna. «Io ero piú felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere».

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978880624987HIG

Paolo CognettiLa felicità del lupo

«In questo libro racconto di Fausto, di come sarei stato io se non fossi diventato scrittore. È un libro dai sentimenti piú piccoli rispetto a Le otto montagne. Lo definirei un libro piú delicato» (Paolo Cognetti).

Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto.

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978880621106HIG

Fernanda AlfieriVeronica e il diavolo

Un grande libro di storia culturale che si legge con la tensione di una storia gotica.

È il 23 dicembre 1834 quando due gesuiti bussano a una porta di via di Sant’Anna. Sono stati chiamati al capezzale di una giovane donna «ritenuta ossessa», Veronica Hamerani, per liberarla dagli assalti del demonio. Inizia cosí questa vicenda inquietante, di cui la storica Fernanda Alfieri compie un’accuratissima ricostruzione partendo dal ritrovamento di un manoscritto nell’Archivio generale della Compagnia di Gesú.

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Marcello FoisPietro e Paolo

Liceo scientifico A. Roiti, Ferrara
Classi: III A, III M, III P, IV B, IV P

Cosa l’ha portata a scrivere il romanzo Pietro e Paolo?

Pietro e Paolo è un libro riassuntivo di cose scritte precedentemente, ci sono molti temi che mi sono cari sviluppati in opere precedenti, citazioni, libri importanti della mia vita. Un libro apparentemente piccolo che per me rappresenta una specie di chiusura di un ciclo, dentro al quale ho messo tutte le cose che mi piacciono: i romanzi di formazione, le storie di amicizia, la Prima Guerra Mondiale come condizione di rapporto con la storia, la mia terra, la Sardegna.

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London, Martin

Jack LondonMartin Eden

Romanzo largamente autobiografico, Martin Eden riflette l’inquietudine di London, la sua vita stravagante, la tensione autodistruttiva che lo porterà al suicidio.

Il protagonista è un marinaio americano che finisce casualmente per frequentare il mondo borghese, salotti colmi di libri e fanciulle eteree. Tra l’iniziale timidezza e un’irresistibile attrazione per il nuovo ambiente, Martin Eden dovrà misurarsi con due impreviste passioni: la giovane Ruth Morse e la letteratura.

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Classe

Paolo GiordanoNel contagio

ISS Cerletti, Conegliano (TV)
Classe: V AGF

Come hanno vissuto i ragazzi la pandemia da Covid-19? Ce lo raccontano in occasione dell’incontro con Paolo Giordano avvenuto dopo la lettura del saggio Nel contagio.

Quando a febbraio è arrivata la notizia di un nuovo virus che si era propagato in Cina ma che si stava velocemente diffondendo anche altrove, mi era passata per la testa l’idea che potesse seguire il modello di sviluppo delle piú grandi pandemie della storia. Man mano che il virus dilagava e la situazione si aggravava, questa idea diventava sempre piú realistica, in particolare con la conferma dei primi contagi in Italia.

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Alessandra Viola, Rosalba VitellaroIl pianeta di Greta

Il grido d’allarme della natura, raccolto da Greta e rivolto a tutti gli umani che si rifiutano di intervenire per salvare il pianeta.

Greta ha 13 anni e deve risolvere due grossi problemi. Quello che ha con i compagni di scuola, che la prendono in giro perché diversa e quello ancora piú grave che ha con il cibo. È talmente magra e debole che rischia di ammalarsi ma non riesce a ricominciare a mangiare come vorrebbe. Per farcela sa che deve trovare una motivazione forte, qualcosa che la stimoli a superare i suoi limiti.

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Dostoevskij, Memorie

Fëdor DostoevskijMemorie del sottosuolo

Non soltanto non ho saputo essere cattivo, ma non ho saputo essere niente di niente: né cattivo né buono, né canaglia né galantuomo, né eroe né insetto. E adesso passo i miei giorni qui nel mio cantuccio, burlando me stesso con la maligna e del tutto inutile consolazione che, comunque sia, una persona intelligente non può diventare sul serio qualcosa, giacché a diventar qualcosa ci riesce solamente l’imbecille.

Pubblicato nel 1864, Memorie del sottosuolo è il libro che annuncia i capolavori della maturità (Delitto e castigo uscirà appena due anni dopo). Già inconfondibilmente dostoevskiana è la voce che procede allo scandaglio dell’animo umano senza risparmiarsi nulla e senza indietreggiare davanti alle verità piú amare.

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