Federico PaceScintille

14+

«C’è sempre qualcuno a cui ci avviciniamo, che ci tocca, ci illumina, ci piega e ci risolve. Che definisce e segna il nostro destino».

Quanto misteriosi e profondi sono i fili che tengono insieme le famiglie? È un sortilegio a unire le persone che si amano? Da dove nasce la tensione che dura tutta una vita tra madre e figlia? Perché un fratello e una sorella diventano piú forti tenendosi stretti l’uno all’altra come due naufraghi in un diluvio? Come spiegare la compassione che affiora dalla rivalità? Cosa accade quando si scopre che il grande amore può trasformarsi in un’inaspettata amicizia?

Attraverso le storie di Albert Camus e Fëdor Dostoevskij, John Lennon e Paul McCartney, Nelson e Winnie Mandela, Auguste Rodin, El Che, Maria Callas, Federico Pace racconta le diverse forme di legame che in ogni momento della nostra esistenza intessiamo con chi ci sta accanto per sempre o solo per un breve tratto di vita.

Un viaggio nel cuore pulsante di quei sentimenti che alimentano la nostra quotidianità e danno senso a quel che siamo. Perché è sempre dall’incontro con l’altro che vengono decisi i nostri destini.

Leggi un estratto.

Matteo Bussola scrive su Facebook: «Scintille è un diamante vero, ed è soprattutto un libro di quelli che piacciono a me, una raccolta di storie d’amore e d’amicizia, un libro sullo sguardo, sui legami, sul perdono, sulla famiglia, sul desiderio, un racconto di eventi clamorosi o apparentemente insignificanti che hanno cambiato prima le storie delle persone e certe volte la Storia […] È raro che un libro mantenga tutte le promesse. Questo le mantiene fino in fondo. Consigliatissimo».

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«Un’opera letteraria di alto spessore emozionale. Un intreccio infinito di storie, aneddoti, leggende in un testo che alla relazione affida un compito gravoso ma indispensabile. Renderci umani, condividere la socialità, non lasciarci spegnere da un’epoca che ci vuole soli» («Robinson»).

«Sedici mini-romanzi in cui Pace racconta e reinventa celebri personaggi del passato alla luce dei rapporti umani che segnarono le loro vite» («il Venerdí»).