Beppe FenoglioIl partigiano Johnny

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Il piú originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. Il capolavoro che racconterà per sempre chi sono stati i partigiani in Italia.

«E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno».

Johnny è un giovane studente cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l’8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento, a cui Fenoglio riesce a dare una dimensione esistenziale ben piú profonda e generale.

«Rispetto alla letteratura cosiddetta resistenziale, il romanzo di Fenoglio è come il Moby-Dick nella letteratura marinara. La sua dimensione epica dilata lo spazio e il tempo dell’azione oltre le loro misure reali» (Dante Isella).

«Fenoglio sa centrare situazioni psicologiche particolarissime con una sicurezza che davvero mi sembra rara» (Italo Calvino).

«Fenoglio è sempre teatrale, drammatico, leggendario, icastico, memorabile, universale» (Eraldo Affinati).

«Uno dei libri piú letti e amati» (Matteo Nucci su «il Venerdí»).

«Quel che è certo è che chi legga (o rilegga) oggi Il partigiano Johnny, avrà l’immediata sensazione di trovarsi tra le mani un irripetibile unicum nella vicenda del romanzo italiano novecentesco» (Franco Marcoaldi, «la Repubblica»).

«Fenoglio elabora attraverso il proprio alter ego un grande mito positivo di rifondazione civile e culturale, la vita partigiana si è trasformata in epica, l’epica nella piú convincente lezione di storia» (Renato Minore, «Il Messaggero»).

Andrea Renzi legge Il partigiano Johnny:

Su Rai Scuola il ritratto di Beppe Fenoglio e la sua partecipazione alla Resistenza:

Dal romanzo il regista Guido Chiesa ha tratto un film (2000):

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