Virginia WoolfLa signora Dalloway

16+

Uno dei capolavori letterari del Novecento nella nuova traduzione di Anna Nadotti.

13 giugno 1923. Clarissa Dalloway, una signora cinquantenne dell’alta borghesia londinese, esce a comprare i fiori per la festa che sta organizzando per la sera. Passeggia per le strade di Londra, sfiora la vita di tanti sconosciuti, ma non ha il fare allegro di chi si prepara a qualcosa di lieto. Il suo incedere è incerto e continuamente ostacolato da pensieri e ricordi che le affollano la mente.

Ad aggirarsi per le strade di Londra è anche Septimus Warren Smith, trentenne traumatizzato dall’esperienza feroce della guerra. I due non si conoscono, eppure, attraverso i luoghi, le loro vite sembrano comunicare. Desideri, angosce e paure della solitudine, della morte ma anche della vita, si rincorrono in un flusso incessante di parole che aprono ad altre parole.

Un grande romanzo lirico, capace di rivelare tutta la precarietà degli esseri umani, feriti dalle circostanze, inermi di fronte alle correnti della sofferenza e della gioia.

«Aveva la perpetua sensazione, anche mentre guardava i taxi, di essere altrove, in mare aperto e sola; la sensazione che fosse molto, molto pericoloso vivere anche un giorno soltanto».

Leggi un estratto.

La traduttrice Anna Nadotti ha scritto per noi un Passaparola.

Il romanzo letto da Paola Pitagora a Radio3.

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L’adattamento cinematografico, a cura di Marleen Gorris, è del 1997:

Dal romanzo prende spunto anche il film The Hours, realizzato a partire dall’omonimo romanzo di Michael Cunningham, vincitore del Premio Pulitzer 1999: