Marco LodoliPaolina

14+

«Io vorrei un peso piccolo, una palla che rimbalza, una vita leggera, senza pretese, con cui tutti possono giocare».

Paolina ha soli quindici anni quando scopre di essere incinta. Non ha niente e nessuno, solo tre rose e un cellulare ricevuti da una zingara e un giorno per decidere che sembra lungo una vita. Con la forza degli ultimi e la consapevolezza di non avere nulla da perdere, s’incammina per le strade di Roma invisibile al mondo, alla ricerca dei tre ragazzi con cui ha avuto una breve storia d’amore. Un punk che suona la chitarra in un centro sociale, un ragazzo ricco che tira di scherma e un amico piú problematico di lei: adolescenti fragili, infelici, già rassegnati, che non hanno intenzione di farsi carico dei suoi problemi.

Sarebbe bello essere strappati alla solitudine e alla paura, pensa Paolina, sapere che in quel caos anche il suo esserci ha un senso. Ma ecco che, inaspettatamente, dalla tasca, quel cellulare rubato squilla.

Con parole cariche di poesia, Lodoli cuce insieme il finito e l’infinito, la fragilità e l’assoluto, il tempo e l’eternità, restituendoci una storia di speranza e coraggio.

Leggi un estratto.

«Un racconto radicato nello spirito della fiaba» (Leonetta Bentivoglio, «le Repubblica»).

«Marco Lodoli racconta la favola attuale di una giovinezza che non regala risposte» («Robinson»).

«Ancora una volta Lodoli si avventura tra il reale e il possibile con una storia delicata e onirica» (Monica Virgili, «Io Donna»).

«Le ore di Paolina si svolgono in un ritmo fiabesco, seguite da una scrittura che ne descrive movimenti e gesti con la cura amorevole di chi accompagna una quindicenne in un percorso di svelamento» (Generoso Picone, «Il Mattino»).

«Lodoli continua con rigore e fedeltà a proporci le sue parabole sulla nostra contemporaneità, storie che toccano al cuore, che disorientano, che interrogano, che non lasciano spazio a ciò che riteniamo superfluo» (Fulvio Panzieri, «Avvenire»).

«Parole cariche di poesia» (Mauretta Capuano, «Ansa»).