Maurizio BettiniA che servono i Greci e i Romani?

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A che servono i Greci e i Romani? Una domanda che viene rivolta sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche, soprattutto classiche. Ma questa volta il tono è volutamente provocatorio: nell’uso del verbo «servire» si nasconde la denuncia verso una politica scolastica e un modo di pensare sempre più diffuso che svilisce il concetto di cultura, ridimensionandolo a qualcosa che deve creare un’utilità immediata, principalmente di tipo economico. E quale può essere il punto da cui partire per sovvertire questa tendenza? Far comprendere ai ragazzi la bellezza e l’utilità esistenziale della cultura classica e la sua capacità di dar loro quel senso critico che li accompagnerà per tutta la vita.

In un momento storico in cui l’Italia sembra rinnegare un passato culturale straordinario, Maurizio Bettini scrive un saggio sull’importanza della cultura, delle tradizioni e delle testimonianze artistiche, letterarie e filosofiche del mondo greco-romano, non solo tutelandone i monumenti, ma mantenendoli vivi e densi di significato. Per far sì che questo accada, però, è indispensabile un vero e proprio cambiamento di paradigma nell’insegnamento delle materie classiche nelle nostre scuole.

Leggi un estratto.

«Vedere la vita dove altri passano oltre sbadigliando, sentire uomini e cose parenti nell’immortalità della storia, respirare in «toto» la bellezza di una vicenda che è stata e sarà. Ecco la lezione di Bettini» (Roberto Vecchioni, «La Stampa»).

«[Le culture antiche] servono come serve la cultura umanistica, che dà pensiero critico, una mente flessibile, fondamentale in una cultura oggi così mobile» (Maurizio Bettini su «Il Fatto Quotidiano»).

«Bettini ha sperimentato nuove forme di approccio ai classici, che in questo libro illustra a partire da quello che ritiene il problema di partenza: come far capire ai giovani la bellezza e l’utilità della cultura classica» (Eva Cantarella, «Corriere della Sera»).

«Pagine intrise di riflessioni sul nostro tempo e su questa nostra Italia; pagine che vanno oltre il perimetro della difesa dei classici per penetrare nel cuore della fase culturale che stiamo attraversando» (Maurizio Boldrini, «l’Unità»).

«Se il futuro sarà sempre meno fondato sulla capacità di manipolare le cose e sempre più su quella di maneggiare le idee, latino e greco saranno alleati fondamentali: palestra di ragionamento, di democrazia, di pensiero» (Sabina Minardi, «l’Espresso»).

Maurizio Bettini spiega l’importanza degli studi classici su Rai cultura:

Bettini è stato anche ospite alla trasmissione di Corrado Augias, Quante storie: