Andrea De BenedettiLa situazione è grammatica

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Accellerare o accelerare? Se stesso o sé stesso? Valige o valigie? Un pò o un po’?

Capita a tutti di commettere errori di grammatica. Per distrazione, per un riflesso condizionato, non necessariamente per ignoranza. A volte, strano ma vero, a sbagliare è proprio la lingua, con le sue prescrizioni illogiche e le sue regole irragionevoli. In questo piccolo e agile volume, non privo di ironia, il linguista Andrea De Benedetti ricostruisce la storia del vocabolario italiano attraverso gli errori più comuni, le distrazioni e i lapsus. Ed ecco che ci si interroga sulla venerazione per la d eufonica, sulla scomparsa del congiuntivo, sulla punteggiatura emotiva, sulla moda del piuttosto che con valore disgiuntivo, sull’uso dell’accento, dell’apostrofo e dei pronomi.

Eppure, lungi dal considerarli una malattia, De Benedetti ci ricorda che gli errori sono innanzitutto sintomi da comprendere e interpretare, e che ciò che è sbagliato oggi potrebbe non esserlo piú domani: «Commettere errori non è una colpa, ma lo diventa se non fai nulla per evitarli, se rinunci in partenza a vigilare su quello che dici e come lo dici, se l’errore non è un atto in qualche modo creativo ma è il frutto guasto di pigrizia e conformismo». Un libro che ci aiuta a fare pace con gli strafalcioni quotidiani e che ci riconcilia con quella cosa «drammatica» di nome grammatica.

Leggi un estratto.

«Un pamphlet un po’ surreale e molto istruttivo sullo stato di salute della lingua italiana, ai tempi delle emoticon e dei tweet» (Maurizio Di Fazio, «Il fatto quotidiano»).

«Un vero e proprio viaggio alla scoperta dei più comuni errori degli italiani» («Il Libraio»).

«L’autore restituisce a ogni singolo parlante qualcosa che gli spetta di diritto e che fa di lui un individuo irripetibile e unico: la libertà di sbagliare» (doppiozero.com).

L’intervista per L’Indice.

L’intervista a Radio3.