Simone GiorgiL’ultima famiglia felice

Liceo Statale Moscati, Grottaglie (Taranto)
Classe: III B
Docente: Daniela Annicchiarico

Da un’attenta lettura del romanzo L’ultima famiglia felice di Simone Giorgi emerge la rappresentazione molto realistica della definitiva disgregazione dell’istituzione famigliare, sempre meno credibile nell’essere rappresentata come nido in cui covare gli affetti. La verità è che non si vive nel futuro solo attraverso i ricordi del passato; «non è che il passato alla fine, sono quattro ricordi in croce?» Questa citazione del libro ben rappresenta che bisogna rapportarsi con le persone che amiamo a seconda dell’età raggiunta: Matteo Stella è un uomo buono, mite, non giudica, comprende, egli è compiaciuto della famiglia che ha costruito, pulita, composta. Senza nessun urlo Matteo è riuscito a ottenere raggianti sorrisi dai suoi ragazzi e da sua moglie.

Sono bastate ventiquattro ore per strozzare quelle risate cristalline della famiglia Stella, è bastata una pallina «Colpo. Silenzio. Colpo.» e la rabbia di un adolescente, Stefano, tredici anni, il suo bisogno di autorità è tanto forte quanto il suo bisogno di crescere, in un mondo fatto di calci al pallone, bullismo e scurrilità. La cintura di Orione che il padre gli ha insegnato a osservare, ora può aspettare: urge la lotta con Matteo, lo scontro, il bisogno di vedere tutta quell’autorità che ritrova negli altri padri. Ma Matteo non avverte questo muto grido di aiuto del figlio e alle oppressioni risponde col silenzio, inconsapevole che, nel frattempo, anche i rapporti con la moglie Anna e con la figlia Eleonora si stanno sgretolando inesorabilmente. Il lettore di qualsiasi età può rispecchiarsi senza difficoltà in ciascuno dei personaggi: nell’impaziente Eleonora, nella insofferente Anna, nel disobbediente Stefano e perfino nell’ingenuo Matteo, così convinto che non ci siano limiti alla libertà di ognuno e per questo tanto immobile da restare in balia degli altri.

La famiglia imperfetta di Simone Giorgi è un emozionante spaccato della nostra società così verosimile da lasciarci senza fiato, proprio come davanti a un vetro rotto impossibile da riparare. Io però, pur essendo un adolescente quasi diciassettenne dal basso della mia esperienza, sono d’accordo con le parole che l’autore ha rilasciato durante un’intervista: «non esiste la famiglia felice, esistono famiglie più o meno felici, a seconda del momento che stanno attraversando, la felicità è sempre imperfetta». Per questo mi piace pensare che la famiglia Stella continuerà a esistere, magari avrà solo bisogno di risolvere i problemi che possono insorgere all’interno dei rapporti fra i componenti. Le fasi evolutive dei figli portano i genitori ad affrontare delle inevitabili difficoltà, che con un po’ di volontà si possono superare.