Giorgio SciannaLa regola dei pesci

Liceo Majorana, Torino
Classe: IV D
Docente: Claudia Leoni

Qual è il significato della frase in copertina: «Ogni generazione ha la sua linea d’ombra»?

Questa frase serve per poter parlare di formazione. Ne La regola dei pesci troviamo la crescita di Ivan che da ultrà sfegatato diventa un saggio. Per quanto riguarda Anto assistiamo a una formazione al contrario, infatti lo ritroviamo alla fine piú confuso di prima. I personaggi, però, devono ancora fare un pezzettino di strada per diventare uomini veri.

A cosa è dovuta la scelta di inserire la data all’inizio di alcuni capitoli?

Ho scritto la data per far capire al lettore che è dentro un capitolo in cui non c’è nessun punto di vista o commento. In altri, invece, è Lorenzo che ci racconta come sono andate le cose.

Cosa ci può dire dei protagonisti?

Voglio che ci si possa immedesimare in loro, che colpiscano e che rimangano in testa. Lorenzo è il personaggio debole che arriva quasi a comandare, è il leader esterno: parla poco e per ultimo, ma alla fine viene seguito da tutti.

Cosa pensa del rapporto tra figli e genitori nel romanzo? Non pensa che i genitori avrebbero dovuti essere piú presenti?

Probabilmente se fossi stato al loro posto anch’io non mi sarei accorto di ciò che i ragazzi stavano escogitando. Sicuramente gli adulti hanno dimostrato dei limiti, ma i segnali dei ragazzi avrebbero dovuto essere piú forti.

Perché dà tanta importanza alla musica?

La musica è fondamentale: spesso accompagna e fa da cassa di risonanza alle emozioni. È anche importante perché fa schierare tanto il pubblico. Ho cercato di trovare la musica giusta per i ragazzi, che rispecchiasse le loro passioni. All’inizio ero indeciso con il rap, simbolo di rottura e ribellione, ma avrei dovuto privilegiare troppo le parole. Ho poi scelto la musica techno e trap perché trascina e coinvolge.

La figura di Nadine può essere paragonata a quella di Eva quindi donna tentatrice?

No, semplicemente se guardiamo con gli occhi dei ragazzi ci sembra una manipolatrice. Non vuole pagare le conseguenze delle sue azioni.

Che ruolo ha il web nel romanzo?

I genitori e i poliziotti lo usano per trovare i ragazzi. Il gesto di buttare le sim del telefono in mare, quando si stanno dirigendo verso la loro nuova avventura, può essere paragonato a quando i terroristi negli anni ’70 bruciavano le loro carte d’identità. Come per dire «adesso non si gioca piú”. Il web, allo stesso tempo, rappresenta anche il pericolo vero perché è il mezzo con il quale i ragazzi vengono a conoscenza del Gruppo ed entrano in contatto con esso.

Per quale motivo la scelta di inserire un finale aperto in questo romanzo?

In realtà non si tratta di un vero e proprio finale aperto, perché tutti i fili che abbiamo tirato nel corso del libro trovano una loro conclusione. Non c’è però un epilogo, ovvero il racconto di cosa succede in seguito ai ragazzi.